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Terremoto in Turchia e Siria

Un terremoto senza precedenti ha distrutto ampie zone tra la Turchia e la Siria, causando migliaia di vittime innocenti e un numero indicibile di feriti. Si tratta di una vera catastrofe umanitaria. Il bilancio è tuttora provvisorio e drammatico, le persone sono ancora intrappolate sotto le macerie e molti sono i dispersi.

La zona interessata in Turchia è vasta e difficile da raggiungere, anche a causa delle rigide condizioni climatiche. Scuole, ospedali, chiese, edifici di pubblica utilità e monumenti: ciò che non è crollato sotto il peso delle scosse è ora in gravissime condizioni strutturali. In Siria il sisma ferisce un Paese già dilaniato dalla guerra, dove più dell’80% della popolazione vive in povertà. Ci sentiamo impotenti e schiacciati dalle immagini di tale dolore.

La CEI ha già stanziato 500.000 euro come primissimo aiuto per la popolazione vittima del terremoto, giusto per far fronte alle iniziali necessità, mentre Caritas italiana, da anni impegnata in entrambi i Paesi, è in costante contatto con le Caritas locali e la rete internazionale per offrire aiuto e sostegno. Il direttore Marco Pagniello lancia il suo appello a un’attenzione solidale da parti di tutti verso queste aree del mondo già segnate da conflitti dimenticati e da una povertà estrema.

Come siamo abituati a fare, nelle situazioni di emergenza la nostra spontanea azione è devolvere le nostre offerte a Caritas italiana, in prima fila nell’organizzazione dell’accoglienza, e seguire poi passo passo le richieste che arriveranno dalla popolazione turca e siriana, per mettere in atto tutti gli interventi umanitari necessari.

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